Il più semplice ed essenziale sistema economico non richiede denaro. Beni e servizi (di qui in poi merci) possono essere scambiati direttamente tra loro in un meccanismo di baratto, usati direttamente come forma di retribuzione (il contadino pagato con parte del raccolto) o gestiti direttamente dalla comunità (per consenso o per concessione del tiranno).
In questo senso il sistema economico base è Merce -> Merce (MM).
Non è però il sistema più comodo, anzi. Portarsi dietro chili di grano per comprare una sedia non è pratico, e non è detto che il falegname necessiti di grano invece che di pomodori.
In quest’ottica è evidente perché il denaro come mezzo di scambio e contabilità sia stato inventato.
Un economia Merce -> Denaro -> Merce (MDM), in cui cioè il lavoro viene salariato con moneta, semplifica il commercio rendendo commisurabili beni diversi e permette di gestire in maniera decentralizzate l’allocazione di risorse scarse.
Il punto focale del sistema economico è ancora la produzione dei beni e servizi utili alla vita, ma rende inevitabile determinare come si retribuisce il lavoro.
La risposta più comune è che un lavoratore verrà pagato di più (cioè si valuterà di più il suo tempo) tanto meno sia sostituibile per capacità o condizione sociale.
È ragionevole supporre che in un sistema MDM, così come in un sistema MM, si possa parlare prevalentemente di valore d’uso piuttosto che di valore di scambio soprattutto nello studio di ciò che guida la domanda di merci.
La catena MDM è chiaramente parziale e rappresenta una chiave di lettura di quale sia tra merce e denaro il punto focale dello studio del sistema economico e il principale motore.
Nella realtà infatti la catena è …MDMDMDMDMD…, poiché la merce acquistata da uno è merce venduta da qualcun altro che perciò riceve denaro con cui acquistare merce, eccetera.
L’altro modo di spezzare la catena è Denaro -> Merce -> Denaro (DMD), ovvero quel tipo di economia in cui la produzione di beni è servizi non diviene più il fulcro del sistema, ma un modo di generare interessi sul capitale, ovvero di estrarre dalla produzione plusvalore.
DMD è probabilmente l’essenza e la definizione di Capitalismo ed è un sistema economico che funziona solo per le élite, per coloro che dispongono all’inizio del ciclo di un capitale superiore ai loro bisogni di consumo.
Anche in un sistema che complessivamente è, se misurato in valore, DMD, perché la ricchezza è molto concentrata, il grosso delle persone continua a vivere in un sistema MDM.
Caratteristica di un sistema DMD è che il valore d’uso e il valore di scambio finiscono per coincidere con quest’ultimo, perché l’unico uso di una merce è l’essere rivenduta.
Infine la finanziarizzazione dell’economia produce un sottosistema che è Denaro -> Denaro (DD), in cui la compravendita non avviene più su beni e servizi materiale, ma su debiti, titoli di proprietà o, generalizzando, su beni astratti generati da norme e istituzioni.
Un sistema DD completa quella separazione tra massa e élite: i primi necessitano di un’economia MDM, i secondi possono disinteressarsi dell’economia reale (cioè della produzione di merci).
Infine un sistema DD è necessariamente estrattivo poiché non è in grado di creare di valore ma solo di riallocarlo, dalla massa alle élite.
Finisco questa riflessione guardando al futuro.
Il denaro nasce come mezzo di gestione della scarsità e di decentralizzazione delle decisioni, ma diventa strumento di accumulo e estrazione di ricchezza.
A meno di non inserire un terzo elemento abbiamo elencato tutte le possibili catene, e allora un’economia post-capitalista deve necessariamente inserirsi in una di queste quattro.
Potrebbe essere relativamente semplice tornare a un’economia MDM attuando forti politiche redistributive e che prevengano accumuli di ricchezza, ma potrebbe non essere la sola soluzione.
Speculando, un’economia post-capitalista (e vagamente cyberpunk) MM si potrebbe basare su due fattori: la relativa abbondanza di molti delle merci necessarie a garantire un buon tenore di vita, data anche dall’automazione, e la capacità, mostrata per esempio da Amazon, di utilizzare i dati sul commercio per pianificare in maniera efficace l’economia.
Un economia del genere eliminerebbe il denaro eliminando lo scambio economico: un nuovo patto di cittadinanza garantirebbe ad ogni cittadino la possibilità di lavorare per produrre una delle merci necessarie e in cambio l’accesso a tutte le merci necessarie.
Non è uno scenario realistico, ma alcune proposte negli ultimi anni mostrano dei passi intermedi in quella direzione: reddito di base universale, beni comuni, cooperativismo, programmi di lavoro garantito, un ritorno al welfare universale, …